Parallela all'idea di creare un festival cinematografico a Busto Arsizio è stata quella di istituire un concorso di sceneggiatura, con lo scopo di valorizzare questo aspetto del processo creativo e, per quanto possibile, di mettere in contatto autori di talento con il mondo produttivo.
Motivazione principale del premio è la convinzione che, per quanto un film sia un mezzo di comunicazione visivo, è la sceneggiatura che modella la trama, definisce i collegamenti tra le sequenze e delinea il contesto dell'azione, senza contare che è l'efficacia dei dialoghi a conferire vita e credibilità ai personaggi. Da tutto ciò deriva l'importanza dello stile della scrittura, che sempre più spesso sembra essere uno degli elementi che differenziano i film di cassetta dai film d'autore.

Elenco delle sceneggiature finaliste:

ANGELA DIONNE,
Figlia del vento
ERNESTO GASTALDI,
La chiave della fortuna
PAOLO PINTACUDA
L'uomo tra la folla
SILVIA SILVANI - VALERIO ANDREI,
Colpo di vento
STEFANO TURRINI,
Verso il mattino
FULVIO WETZL,
Ognuno ha un sogno

Verranno assegnati:

Premio Fondazione Bandera per l'arte
(primo premio assoluto) - Euro 5.000 - all'opera giudicata di maggior valore artistico.
Premio Bianchi - Euro 3.500 - alla sceneggiatura giudicata maggiormente innovativa.
Premio Di Meglio - Euro 3.500 - alla migliore sceneggiatura con forte caratterizzazione di genere.
Premio Faciba Planet - alla Miglior opera prima
Menzioni speciali (premi onorifici) - attestati di riconoscimento.

Giuria

Carlo Lizzani, regista (presidente)
Italo Moscati, sceneggiatore
Suso Cecchi D'Amico, sceneggiatrice
Furio Scarpelli, sceneggiatore
Giuseppe Piccioni, regista



... La sceneggiatura è il bozzolo e il film la farfalla. (...) Lo sceneggiatore non è uno scrittore, è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi.

(Suso Cecchi D'Amico)

... La sceneggiatura è un lavoro bellissimo perché, all'inizio, stai con gli amici e sei completamente libero: i film possibili sono mille, è un momento di potenzialità aperte, di intelligenze che si scontrano, di azzardo totale. Poi la libertà diminuisce: tra i mille film possibili scopri piano piano l'unico che davvero vale la pena di fare, e cominci a togliere, a togliere...

(Enzo Monteleone)

... Da qualche tempo il cinema italiano è tornato a raccontare storie. Per molti anni, troppo a lungo, si era dedicato quasi esclusivamente a balbettare in varia forma autobiografie, a tentare esangui esperimenti formali di sconcertante debolezza, a mettere in scena le chiacchierate fatte in famiglia e con lo psicanalista. (...) Da un po' si respira invece aria nuova. Si è riscoperta la necessità del racconto. Si è di nuovo capito che le nostre storie debbono nascere dalla nostra realtà, da questo paese, dall'oggi. (...) Si è compreso anche - ed era tempo - che saper narrare non è impresa che si improvvisi. Che ha bisogno di talento, perizia, costanza, fatica.

(Franco Bernini)