Parallela all'idea di creare un festival cinematografico
a Busto Arsizio è stata quella di istituire un concorso
di sceneggiatura, con lo scopo di valorizzare questo aspetto
del processo creativo e, per quanto possibile, di mettere
in contatto autori di talento con il mondo produttivo.
Motivazione principale del premio è la convinzione
che, per quanto un film sia un mezzo di comunicazione visivo,
è la sceneggiatura che modella la trama, definisce
i collegamenti tra le sequenze e delinea il contesto dell'azione,
senza contare che è l'efficacia dei dialoghi a conferire
vita e credibilità ai personaggi. Da tutto ciò
deriva l'importanza dello stile della scrittura, che sempre
più spesso sembra essere uno degli elementi che differenziano
i film di cassetta dai film d'autore.
I vincitori dell'edizione 2004
Premio LUIGI BANDERA, SCENEGGIATURA DI MAGGIOR VALORE ARTISTICO EX AEQUO a
L’incredibile storia di un impiegato postale e della strada ferrata di Paolo Pintacuda
Prima degli esordi di Michele Pellegrini
Premio BIANCHI alla sceneggiatura maggiormente innovativa: non assegnato
Premio ONDA DIMEGLIO, SCENEGGIATURA CON MIGLIOR CARATTERIZZAZIONE DI GENERE a
Il tic all’occhio di Rossella Salbego, Luca Tomesani, Alessandro Cappelletti
Premio FACIBA, MIGLIOR OPERA PRIMA a
La Luna nel Pozzo di Paolo Zucca
MENZIONI SPECIALI
a
Erano due balilla di
Amleto Micozzi
Tappeto Verde
di Domenico Davide Pappalardo
Il Regalo piu’
Bello di Massimo Bernardi
Targa del comitato italiano del consiglio internazionale
del cinema e della televisione dell'UNESCO a
La collina dei girasoli
di Raffaele Bortone
Giuria edizione 2004
Carlo Lizzani,
regista e sceneggiatore (presidente della giuria)
Suso Cecchi D'Amico,
sceneggiatrice
Furio Scarpelli,
sceneggiatore
Italo Moscati,
sceneggiatore
Enrico Vanzina,
sceneggiatore e regista
Giacomo Scarpelli,
sceneggiatore
Gianmario Feletti,
presidente del premio Solinas
... La sceneggiatura è il bozzolo
e il film la farfalla. (...) Lo sceneggiatore non è
uno scrittore, è un cineasta e, come tale, non deve
rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere
con gli occhi.
(Suso Cecchi D'Amico)
... La sceneggiatura è un lavoro bellissimo perché,
all'inizio, stai con gli amici e sei completamente libero:
i film possibili sono mille, è un momento di potenzialità
aperte, di intelligenze che si scontrano, di azzardo totale.
Poi la libertà diminuisce: tra i mille film possibili
scopri piano piano l'unico che davvero vale la pena di fare,
e cominci a togliere, a togliere... (Enzo Monteleone)
... Da qualche tempo
il cinema italiano è tornato a raccontare storie.
Per molti anni, troppo a lungo, si era dedicato quasi
esclusivamente a balbettare in varia forma autobiografie,
a tentare esangui esperimenti formali di sconcertante
debolezza, a mettere in scena le chiacchierate fatte in
famiglia e con lo psicanalista. (...) Da un po' si respira
invece aria nuova. Si è riscoperta la necessità
del racconto. Si è di nuovo capito che le nostre
storie debbono nascere dalla nostra realtà, da
questo paese, dall'oggi. (...) Si è compreso anche
- ed era tempo - che saper narrare non è impresa
che si improvvisi. Che ha bisogno di talento, perizia,
costanza, fatica. (Franco Bernini)