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L'amore Spezzato

Grazie all’impegno dei responsabili della Film Commission di Busto Arsizio, che hanno mostrato grande capacità organizzativa e professionale, gli ultimi mesi del 2005, hanno visto la provincia di Varese diventare location per le riprese della fiction televisiva: L’amore spezzato.


Prodotta dalla Bongiorno Productions, per la regia di Giorgio Serafini, con attori protagonisti Anna Galiena e Massimo Ranieri la fiction in due puntate andrà in onda sulle reti Mediaset nella prossima primavera.
Più di quaranta giorni di riprese nella provincia di Varese e nella confinante città di Legnano, hanno suscitato l’entusiasmo della gente che ha potuto assistere da vicino al lavoro sul set, in luoghi per la prima volta protagonisti di una pellicola.
E’, questo, un valore aggiunto per la Film Commission di Busto, che è riuscita a portare in un territorio poche volte coinvolto nell’industria dell’entertainment, grandi protagonisti e l’importante collaborazione con la Bongiorno Productions.
Assistenza organizzativa, logistica, introduzione e guida al territorio: sono i servizi che la Film Commission ha prodotto su livelli di piena eccellenza per garantire al set della Bongiorno Productions condizioni di lavoro ottimali.



Love Bugs


Il primo gennaio 2006, è andata in onda su Italia 1, alle 21.30, la puntata di Love Bugs interamente girata nel negozio di abbigliamento Faciba di Busto Arsizio. L’episodio è stato replicato anche a fine mese.

La B.A. Film Commission ha collaborato nella ricerca delle location e nel reperimento delle comparse. La simpatia della puntata testimonia di un risultato più che positivo dell’essenziale lavoro organizzativo e logistico della Film Commission.
Un’altra puntata di Love Bugs, non ancora andata in onda, e stata girata sul territorio della provincia di Varese. Location: l’aereoporto di Malpensa. Anche in questo caso la Film Commission ha fornito un’apprezzata collaborazione.
Per entrambe le puntate le riprese sono avvenute nel mese di Novembre del 2005.



Conferenza 21 Dicembre 2005

Il 21 Dicembre 2005 si è tenuta, presso la sala Giunta del Comune di Busto Arsizio, una conferenza stampa in onore di Vittorio Storaro, intervenuto insieme al figlio Giovanni.

A fare gli onori di casa e a dare il benvenuto al Maestro sono stati il Sindaco Luigi Rosa, l’Assessore Alberto Armiraglio, il Diretto Artistico del Baff Vittorio Giacci e il Presidente del Baff Gabriele Tosi.

Dopo una breve introduzione del Presidente, Storaro ha dichiarato il suo interesse per i Festival cinematografici in generale, per lui bacini di innovazione e creatività, ed in modo particolare ha sottolineato le grandi potenzialità, già in parte riscontrate nelle edizioni precedenti, del B.A. Film Festival. Il Maestro ha confermato la sua volontà e disponibilità per l’allestimento di una mostra di sue grandi opere, dal titolo “Scrivere con la luce (doppie impressioni tra fotografia e cinematografia)”. Prima di presentarsi nella sala del Comune, Storaro infatti era stato alla Fondazione Banderaper un primo sopralluogo in quello che sarà lo spazio espositivo della mostra, che darà grande lustro alla manifestazione.

Assicurata quindi la sua presenza come ospite al B.A. Film Festival, Vittorio Storaro ha espressamente dichiarato, con divertito piacere, il suo desiderio di incontrare i ragazzi delle scuole superiori. La sua trilogia (La luce, Il colore, Gli elementi) infatti, come da sua citazione, è stata scritta per lasciare alle generazioni più giovani un punto di partenza, un insieme di esperienze, sperimentazioni, ricerche e studi sul piano filosofico, della visione pittorica, della scrittura letterale e del ritmo musicale, che non sono solo alla base di una professione tecnica, ma bensì del significato di una vita, l’ispirazione che il Maestro ha seguito nel corso degli anni nel suo “mestiere”.

Storaro si è poi soffermato a descrivere come, nei diversi seminari che ha tenuto e nelle università che ha frequento, abbia sempre cercato di portare una visione più ampia rispetto alla pura tecnica che viene insegnata, ovvero la ricerca dell’essenza dei significati e dell’importanza della parte più creativa del raccontare con la luce. Storaro ha spiegato quindi come per lui è stato importante dare un significato filosofico ed emozionale al suo lavoro, asserendo che bisogna andare nel profondo simbolico della cose, non soffermandosi all’apparenza, ma cercando di concentrarsi per comprendere le diverse sfumature del lavoro, in questo caso dell’immagine cinematografica.

Un altro elemento importante emerso dall’incontro è stato quello della concertazione: per il Maestro fare cinema é come suonare una grande opera. C’è un direttore che coordina non solo la professionalità degli orchestrali, ma riesce a utilizzarne la sensibilità, il trasporto creativo che è alla base di ogni grande passione, e cosa più importante l’individualità auroriale: si è co-autori, non solo ottimi esecutori. Il risultato che ne deriva è parte di una visione comune condivisa. Diretta dall’autore principale, che è il regista, l’immagine cinematografica diventa quindi un insieme di tutte le arti.

Storaro ha infine chiarito che non ama definirsi direttore della fotografia, bensì autore della foto-grafia cinematografica, cioè autore della foto-grafia in movimento, quindi colui che scrive con la luce il testo filmico. In questo senso la dizione anglosassone Cinematographer risulta più corretta.

La conferenza stampa si è conclusa con un grande applauso e con la promessa di rivedersi a marzo nella settimana del B.A. Film Festival.




Visita ai Raptor Studios di Busto Arsizio


B.A. come L.A. , nuove frontiere dell’animazione digitale
Inaugurazione degli studi 263 Films
presso il Museo del Tessile di Busto Arsizio



Sono stati inaugurati il 25 gennaio 2005 dal Ministro per i Beni e le Attività culturali Giuliano Urbani, dall’Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia Ettore Albertoni, - alla presenza dell’Assessore della Provincia di Varese Roberto Bosco, del sindaco di Busto Arsizio Luigi Rosa e dell’Assessore alla cultura Alberto Armiraglio - , i Raptor Studios.
Gli studi della società 263 Films produrranno Cara Anna, il dono della speranza, lungometraggio in 3D sulla vita di Anna Frank.
Si tratta di un progetto ambizioso che farà di Busto Arsizio la capitale europea del cinema di animazione digitale nel settore della motion capture, dato che l’unico studio dotato di attrezzature analoghe è quello della Sony a Los Angeles.





Le tecnologie che verranno utilizzate sono infatti le più avanzate, al punto da essere state messe a punto da Vicon, la società produttrice, appositamente per 263 Films.
Gli studios si occuperanno principalmente delle fasi di motion capture, ovvero quelle cioè in cui attori in carne ed ossa, attrezzati con speciali sensori, vengono ripresi da 32 telecamere che trasmettono i loro movimenti e le loro espressioni facciali ai computer.
Responsabili e artisti del film tengono a precisare che la loro carta vincente è però il fattore umano: il loro talento e una approfondita ricerca storica e filologica.

La 263 Films a Busto Arsizio

La città di Busto Arsizio si è guadagnata la fiducia di Andrea Jarach, presidente di 263 Films per molte ragioni.
Prima di tutto per la professionalità dimostrata dalla B.A. Film Commission, che ha messo a disposizione uno spazio che rispondeva perfettamente alle caratteristiche architettoniche e funzionali richieste dalla casa produttrice per l’installazione del set e delle attrezzature.
Fiducia meritata anche per la spiccata vocazione del B.A. Film Festival e della B.A. Film Commission a promuovere lo sviluppo di attività economiche nell’ambito di produzioni cinematografiche e audiovisive sul proprio territorio e, last but not least, per la vicinanza con l’aeroporto di Malpensa, che agevola notevolmente gli spostamenti di un team internazionale.
C’è da scommettere che le creature digitali, il nuovo cinema in 3D e gli effetti speciali faranno visita anche al B.A. Film Festival, che animerà la città dal 3 al 9 aprile 2005, con la sua terza edizione.
Per 263 Films hanno presentato alle autorità e al pubblico gli studios: Andrea Jarach fondatore della società e produttore del film, Dario Picciau, regista del lungometraggio e Roberto Malini, sceneggiatore.