Incontri ravvicinati del terzo anno

Il 3 è universalmente un numero fondamentale.
Costumi, leggende, tradizioni e religioni gli attribuiscono un elevato valore simbolico, in quanto segno capace di rappresentare l’ordine, la perfezione, l’armonia,il compimento.

Il 3, dicono i Cinesi, è un numero perfetto: non può esservi aggiunto nulla.

Quando Krzysztof Kieslowski compie la sua dolorosa ricerca sull’animo umano, lo fa ricorrendo anch’egli alla simbologia del 3: tre colori, Film Blu, Film Bianco, Film Rosso, come i colori della bandiera francese, come i valori della Rivoluzione.

Entrati quest’anno anche noi in pieno clima ternario, sentiamo tutta la responsabilità del significato inequivocabilmente “definitivo” di questa cifra: sarà proprio in questa “terza” edizione che il B.A. Film Festival dovrà dimostrare, prima di tutto a se stesso, di avere un futuro davanti a sè.

Il festival si presenta in una veste decisamente rinnovata, nella continuità della propria missione di sostegno al cinema italiano di qualità e dell’autorevolezza delle sue giurie. Quest’anno infatti i film prescelti, con la sola eccezione del “Made in Italy scuola” le cui esigenze sono più di contenuto che di novità, sono tutte “anteprime”, opere cioè che non hanno ancora avuto una regolare distribuzione in Italia,nonostante alcuni di essi siano stati presentati a festival e rassegne nazionali ed internazionali ottenendo anche riconoscimenti e segnalazioni.

Sono opere, dunque, alle quali, per diverse ragioni, è stato fino ad oggi impedito un naturale incontro con il pubblico e dunque il pubblico di Busto Arsizio, quello stesso che ha seguito con attenzione e partecipazione sorprendentemente intensa le precedenti due edizioni, è chiamato questa volta ad un compito ancor più qualificante, quello di diventare “test” su scala nazionale delle tendenze della nostra cinematografia contemporanea.

Per rendere sempre più efficace e produttivo tale incontro, viene accentuata ancor più la presenza fisica dei protagonisti, registi, produttori, attori, e professionisti delle diverse componenti artistiche dell’opera cinematografica, così da rendere sempre più vivo e significativo lo scambio di emozioni filmiche fra chi fa e chi vede, fra chi opera e chi fruisce, fra chi intende comunicare con le immagini e chi da questa comunicazione vuole essere preso, colpito, incantato.

Numerose sono dunque le opportunità di questi scambi, dalla partecipazione alle proiezioni, all’ appuntamento ormai irrinunciabile del dopo Festival al Melograno, dal concorso “Cinema in vetrina” che coinvolge i commercianti del centro, al nuovo Spazio Festival creato appunto per generare forme di positivo contatto, dove vengono offerte occasioni ed opportunità di diverso tipo.

Dalle presentazioni di libri sul cinema, tra cui il volume fotografico The Queen and I su Elizabeth Taylor, di cui l’autore, Gianni Bozzacchi, è stato il fotografo personale, all’Atelier del trucco in cui uno dei più importanti truccatori del cinema italiano, Stefano Fava (fra i suoi lavori, Gesù di Nazareth, Camera con vista, L’ultimo dei Mohicani), figlio del grande Otello Fava che, con la sua arte, ha contribuito a far diventare il cinema italiano il più bel cinema del mondo (e di cui verrà presentato il libro di memorie recentemente edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia), esibisce le sue tecniche di “make-up” nel concreto della sua operatività.

Ma questo “incontro ravvicinato del terzo anno” si fa ancor più vicino offrendo agli spettatori non solo le “opere filmiche” ma anche la “macchina filmica” che le rende possibili, quel misterioso impasto di arte e di scienza, di professionalità e di artigianato, di pianificazione e di casualità che per convenzione chiamiamo “cinema”.

Una nuova rassegna, “Effetto cinema”, da non perdere assolutamente anche per la rarità delle proposte, illustra infatti il “dietro le quinte” del cinema di grandi artisti, (Sergio Leone, Gillo Pontecorvo, Marcello Mastroianni, Dario Argento) svelandone trucchi e segreti, tecniche e riti, linguaggi e poetiche.

E poi gli omaggi: alla straordinaria vitalità di Mario Monicelli, fra i più alti rappresentanti della “commedia all’italiana” che compie i suoi primi novant’anni partecipando alla proiezione, in compagnia dei suoi più cari collaboratori ed amici, di un film da lui stesso scelto, Romanzo popolare; al rigore poetico/politico di Gillo Pontecorvo, il cui capolavoro, La battaglia di Algeri, viene ancora oggi giustamente citato fra i più importanti film della storia del cinema; alla inquietante genialità di Dario Argento, riproposta con Profondo rosso che segna l’incontro con un altro grande italiano internazionale, Carlo Rambaldi, di cui il Festival ospita una eccezionale esposizione di quadri, bozzetti ed oggetti alla Fodazione Bandera ed in cui continua il lungo sodalizio professionale con Lewis Coates, alias il bustocco Luigi Cozzi a cui il B. A. Film Festival dedica, e non solo in quanto concittadino, bensì anche nella sua qualità di esportatore di un Made in Italy tutto particolare, una “personale” che si collega strettamente al ricordo di Sky rivolto ad un altro mito del genere horror, Mario Bava.

Infine, la sorpresa più eccitante, quell’incontro “ravvicinatissimo” con qualcuno che ha segnato con una impronta indelebile la ricerca nel campo delle nuove tecnologie nel cinema internazionale contemporaneo, l’americano di origine italiana Francis Ford Coppola di cui si presenta uno dei suoi film più belli e sfortunati, forse proprio perchè troppo anticipatore, Un sogno lungo un giorno.

Se a questo programma, di per sè già così intenso, si aggiungono le proiezioni del documentario di Giovanna Gagliardo Bellissime, o di Caro Marcello di Adriano Pintaldi sull’attore italiano più Made in Italy che ci sia mai stato; gli incredibili documenti sulle “voci impossibili” deinostri attori/doppiatori/doppiati di cinefili doc come Longobardi, Bassi e Quagliotti; le magiche scenografie di quel mago delle statue che si chiama Adriano De Angelis e che a Cinecittà ha il suo “antro” segreto; le proiezioni di opere segnalate da autorevoli riviste di cinema (Cineforum, Duellanti, Filmcritica, FilmTv); il premio CICT-Unesco ed il premio “Pasqualino De Santis” attribuito alla miglior fotografia da Adriana De Santis e dall’A.I.C.; i rapporti sempre più stretti con il mondo della produzione cinematografica e con importanti realtà come Cinecittà Holding, l’A.I.P., l’Enciclopedia Treccani, il Mifed, Sky; il ricordo di Laura Betti, la musa pasoliniana di recente scomparsa della quale vengono proiettate le due ultime interpretazioni, in Raul e in Fratella e Sorello; ed il convegno sulle nuove opportunità per il cinema italiano organizzato dall’Univa, si può ben sperare in una edizione che consolidi il festival e le strutture ad esso collegate, come il concorso di sceneggiatura, la Film Commission e l’insediamento di una avanzatissima realtà di animazione.

Il Festival si pone, in tal modo, come riferimento sempre più attento ed efficace per quella originaria missione di difesa e sviluppo della nostra cinematografia che un gruppo di imprenditori, tre anni or sono, decise di intraprendere, con molti rischi e nessuna certezza, se non quella del loro sincero ed intenso amore per il cinema, radicando sempre più in un territorio che si è mostrato così ricettivo, una nuova realtà economica e culturale in grado di rispondere alla sfide del cinema del futuro.

Ora che l’astronave aliena è finalmente atterrata e le sue porte si sono spalancate rivelando esseri non ostili desiderosi soltanto di comunicare e di condividere esperienze ed emozioni, sotto lo sguardo benevolo e simbolico di chi a quelle creature extraterrestri ha dato vita cinematografica come Rambaldi o di chi con quelle creature ha creato il primo contatto, come Truffaut (che il Festival ricorda nel suo film sul cinema Effetto notte e con un documentario sulla sua opera) ci si può, senza più diffidenza, indugi o paure, imbarcare per un’avventura lunga un secolo, se si guarda al passato del cinema, o un millennio, se si saprà guardare al suo futuro.

Vittorio Giacci

Direttore artistico B.A. FILM FESTIVAL

 

B.A.Film Festival 2005

Presidente: Gabriele Tosi
Presidente Amici del BAFF: Alessandro Munari
Direttore artistico: Vittorio Giacci
Direttori esecutivi: Paolo Castelli, Celeste Colombo

Made in Italy-scuola: a cura di Daniela Bianchi, Celeste Colombo, Paolo Castelli

Concorso di sceneggiatura: Emilia Carnaghi, Greta Lavazza, Gabriele Tosi
hanno collaborato: Luca Borsa, Francesco Gatti, Alessandra Maino

Coordinamento generale: Emilio Bottini, Valeria Brazzelli, Ercole Albini
Coordinamento organizzativo: Chiara Cavelli, Greta Lavazza
hanno collaborato: Michela Bauleo, Anna Castellanza, Alessandra Maino, Elisa Piovesan, Chiara Rosanna

Coordinatore artistico: Franco Mariotti
Coordinamento artistico e delegazione cinema: Francesca Piggianelli
Segreteria organizzativa NUCT: Marzia Apice

Ospitalità: Daniela Bianchi, Greta Lavazza, Valeria Brazzelli, Massima Bonacina
Logistica eventi: Valeria Brazzelli, Emilio Bottini, Floriana Facente, Margaret Gruningen Bottini, Maurizio Toscano
Alllestimenti: Deco graphics & images, Idea Bitmap
ha collaborato: Cristiana Scornaienghi

Comunicazione
Ufficio stampa nazionale (Milano): Alessandra Vezzoli (Studio Vezzoli)
Ufficio stampa (Busto Arsizio):Emilia Carnaghi, Mariagiulia Porrello
Ufficio stampa (Roma): Zig Zag, Franco Mariotti
Sito web: Paolo Di Martino per Allix (web design),
Paolo Castelli, Emilia Carnaghi, Daniela Bianchi (concept e testi)

Progettazione grafica e immagine coordinata:
Deco graphics & images
Studio Facente

Logo B.A. Film Festival: Max Croci
Logo B.A. Film Factory: Beppe Facente
Sigla del festival: Vixen srl
Realizzazione del premio: Stefano Mocchetti e BAFC

Catalogo
a cura di: Paolo Castelli, Emilia Carnaghi
editing: Chiara Cavelli, Elisa Piovesan
hanno collaborato: Anna Castellanza, Chiara Rosanna
Progetto grafico: Claudio Celora, Deco Graphics & Images
Tipografia: Grafiche Casbot s.r.l.

Relazioni esterne
Sponsor: Gabriele Tosi, Ercole Albini, Emilio Bottini, Luca Borsa
Associazioni: Floriana Facente, Ercole Albini
Sale cinematografiche: Chiara Cavelli
Scuole: Valeria Brazzelli, Celeste Colombo
Dopofestival: Francesco Gatti
Spazio Festival: Gianni Laterza, Michela Bauleo, Leo Besnati

Coordinamento per il Comune di Busto Arsizio: Giovanni Restelli